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Achille il puntino | di G. Risari e M. Taeger | Kalandraka

Un libro per sognare, un albo illustrato per bambini che libera la fantasia, un libro che non termina all’ultima pagina ma da lì inizia la storia di ognuno di noi

Un post di Stefania Pessina sul blog “Mamma, mi leggi una storia?” (16/06/2018) [https://mamma-mileggiunastoria.blogspot.com/2018/06/achille-il-puntino-risari-taeger-kalandraka.html]

Achille il puntino

Achille il puntino” è la storia di un puntino. Perché tutto parte da lì, da un semplice puntino.
Un puntino che si trova su un foglio di carta, un foglio bianco, tutto bianco, tranne che per quel puntino.

Ma cosa sarà questo puntino?

Il puntino può assumere diversi significati.
Può rappresentare quello che alla fine viene illustrato, ossia lo svilupparsi di un puntino in un essere dotato di testa, occhi, orecchie, gambe, mani e piedi…portando così i piccoli lettori ad analizzare e prendere in considerazione le singole parti del corpo umano, che, come sappiamo, sono oggetto di curiosità  già dai primi anni di vita.

Il puntino può essere inteso come un’idea, il nascere di un’idea, dapprima un’idea vaga, un pensiero, una bozza che pian piano si trasforma e diventa via via qualcosa di sempre più definito.

Oppure può, più in generale, essere inteso come la nascita di qualcosa e qualunque cosa sia, il puntino ne è l’inizio!
E’ l’inizio della storia, è l’inizio che stimola la fantasia, è l’inizio che ci porterà da qualche parte.
E allora vediamo dove ci condurrà questo puntino.

“All’inizio, nel mezzo di un foglio bianco senza disegni né tracce c’era un puntino.”

Il puntino diventa dapprima un occhio, incuriosito a guardare ciò che lo circonda, e poi due, perché uno non era più sufficiente.
Dopo gli occhi si crea la testa e il puntino inizia così anche a pensare oltre che a guardare.

Achille il puntino

In quanto essere pensante, il puntino decide di darsi un nome: Achille.
Ma oltre che a pensarlo, Achille lo pronunciò grazie alla bocca che si era creato.

Assistiamo alla vera e propria creazione di Achille: ogni pezzettino che Achille si crea, è giustificato dalla necessità di fare qualcosa.
E così, siccome Achille vuole andare ad esplorare il mondo, si fa crescere due gambe, e poi il naso per annusare il fiore che trova, e poi un braccio per raccogliere un frutto, e due orecchie per cantare ed ascoltare.

Ogni volta che Achille scopre qualcosa, lui cresce: trova una pietra tonda e per giocare a calcio si fa crescere due piedi.

Achille il puntino

Arriviamo alla fine della storia che Achille è cambiato, è cresciuto, si è evoluto.
Le cose che ha incontrato l’hanno cambiato.
Il mondo esterno l’ha portato ad evolversi.
Le cose che ha incontrato, le necessità che ha vissuto, la voglia di conoscere, la sua curiosità, la sua apertura al mondo, alle cose, alla vita…tutto ciò l’ha spinto a migliorarsi, a trovare una soluzione, a crescere, a modificarsi, a diventare ciò che è alla fine della storia.
Ma…tutti i cambiamenti sono voluti da Achille stesso. Non c’è una volta che Achille abbia subito il cambiamento.

Di lui mi ha colpito proprio questo: la sua volontà, il suo voler conoscere il mondo.
Il percorso di Achille non è un percorso perfetto: anche lui si trova a dover “correggere il tiro”.
Eh già, perché le due orecchie che si fa crescere, le mette dapprima tutte da una parte.

“Poi capì ch’era meglio metterne una di qui e l’altra di là.”

Ma le cose che “non vanno” non vengono mai viste come qualcosa di negativo, ma semplicemente come un primo tentativo, seguito poi dal cambiamento grazie alle esperienze che Achille vive.

Non vi ho però ancora parlato del finale.

Achille si sdraia sotto il cielo stellato, un cielo fatto di tanti puntini, infiniti puntini.
E questi puntini cosa sono?
I puntini del cielo possono essere tante cose.
Achille stesso ci pone il dubbio che quei puntini non siano semplicemente delle stelle.

“Forse un giorno avrebbero abbandonato anche loro il foglio della notte per raggiungerlo.”

Ecco che i puntini che Achille ammira possono essere i puntini di un altro foglio, un altro inizio.
E ciò che possono diventare dipende da noi.

 

Achille il puntino

L’ultima pagina di “Achille il puntino” diventa, a mio avviso, la prima pagina di un altro libro.
Ma quale?
Ma il nostro, il vostro, quello del piccolo ascoltatore o di voi grandi lettori.
Chiuso “Achille il puntino”, il piccolo lettore può così iniziare a creare il proprio Achille o ciò che la fantasia gli suggerisce partendo proprio da quei puntini.

Achille il puntino è un bellissimo inno alla fantasia, alla libertà di espressione della fantasia del lettore.
Troppo spesso i bambini vengono indirizzati, bombardati da consigli, da indicazioni, da compiti. Troppo spesso la loro fantasia viene limitata da ciò che è meglio o non è meglio fare.

Achille ci accompagna per mano in questo cammino della sua nascita e crescita per poi lasciarci liberi di trasformare il nostro puntino in ciò che la nostra fantasia ci suggerisce.

E non c’è un giusto o un sbagliato, un meglio o un peggio.
A me piace pensare che il piccolo lettore possa trovare in questo albo illustrato un incoraggiamento alla libera espressione della fantasia, quella che ci fa viaggiare anche stando in casa, quella che non dovrebbe assopirsi mai nemmeno a novant’anni, quella che alimenta anima e mente, quella che andrebbe valorizzata, stimolata e tenuta viva tanto da piccoli quanto da grandi.
Cosa sarebbe l’uomo senza la fantasia?
Una noia mortale!

E allora, dopo aver letto “Achille il puntino” prendete le vostre matite colorate e, da un puntino, vedete dove vi porta la vostra fantasia, senza limiti né barriere, alla scoperta del mondo…e oltre!

Due parole sull’autrice e l’illustratore

L’autrice di questo albo illustrato è la milanese Guia Risari, scrittrice, giornalista e traduttrice che vanta una produzione letteraria che si estende a diversi generi, dalla saggistica ai romanzi, dai racconti alla poesia, dalla letteratura per l’infanzia alle traduzioni.
Giusto per farvi capire di chi stiamo parlando, Wikipedia scrive di lei:
“Gli scritti per l’infanzia di Guia Risari s’innestano nel nuovo modello letterario italiano del XXI secolo, tramite il quale i bambini vengono sollecitati ad una lettura attiva e critica, incoraggiati a rielaborare la realtà in maniera creativa.”
Le illustrazioni sono di Marc Taeger e ben rappresentano in modo semplice e chiaro i testi di Guia Risari.
Il tratto di Marc Taeger è inconfondibile: semplice, geometrico, essenziale, chiaro, unico.
E con i due colori predominanti (il rosso e il blu) sembra volersi non solo rivolgere ad un pubblico di bambini ma far sì che i bambini si sentano all’altezza di partire da questo libro per creare il proseguo del proprio puntino.

Achille il puntino
di Guia Risari – illustrato da Marc Taeger
Edizioni Kalandraka